Manifestazione a Torino per la libertà d’informazione
ORGANIZZATA DALLA SUBALPINA IN PIAZZA CARIGNANO
I cittadini hanno bisogno di essere informati e “raccontati”
04 ottobre 2009, Torino - Un presidio in piazza, per il diritto-dovere d'informazione. Tre ore di interventi, cartelli, bandiere, spillette.
L’ Associazione Stampa Subalpina, nel giorno dedicato alla manifestazione per la libertà di stampa in piazza del Popolo, a Roma, sabato 3 ottobre, ha promosso un'iniziativa in piazza Carignano, a Torino.
Affollata la piazza, con rappresentanze dell'Anpi, Sinistra e Libertà, Cgil e Pd e i giovani dell'Italia dei Valori. In piazza, anche il giurista Gustavo Zagrebelsky, l'avvocato Gianpaolo Zancan, l'assessore regionale alla Cultura Gianni Oliva, il presidente della Provincia di Torino Antonio Saitta, l'assessore all'Ambiente e alle Politiche per la Casa Roberto Tricarico, il capogruppo al Pd in consiglio comunale a Torino Andrea Giorgis, il rappresentante del coordinamento provinciale di Sinistra e Libertà Maurizio Trombotto.
Tantissimi gli interventi dei giornalisti, delle istituzioni e di tanti cittadini che, al microfono, si sono susseguiti per leggere l'articolo 21 della Costituzione e raccontare problemi ed esperienze. Molti cittadini, al gazebo, hanno voluto sottoscrivere con la propria firma il semplice atto di presenza ad un pomeriggio di confronto costruttivo, fiducia ed incoraggiamento ai giornalisti nella quotidiana battaglia per un'informazione corretta.
"Quello di sabato - ha detto Alessandra Comazzi, segretario dell'Associazione Stampa Subalpina - che doveva essere un presidio di sostegno alla manifestazione della Fnsi di Roma si è trasformato diventando a sua volta una manifestazione popolare. I cittadini hanno dimostrato di avere bisogno di essere informati e, a loro volta, "raccontati" e hanno espresso fiducia nei giornalisti liberi di esprimersi, senza etichette e condizionamenti politici".
In piazza, anche diversi aderenti del Gruppo Cronisti Piemonte: "I cronisti - sottolineano - sono da tempo impegnati nelle battaglie per la libertà di stampa, per consentire ai giornalisti di svolgere il loro lavoro quotidiano e, di conseguenza, per fare in modo che i cittadini abbiano informazioni corrette".