Ddl Alfano: Consiglio Valle d’Aosta, vogliamo un diritto di cronaca come nelle democrazie avanzate
INTERCETTAZIONI: APPROVATA MOZIONE PER LA LIBERTA’ DI STAMPA
Dopo l’audizione dei dirigenti dell’Unci e del presidente dell’Ordine
11 giugno 2009, Aosta - Il Parlamento deve "evitare l'introduzione nel nostro ordinamento di limitazioni ingiustificate al diritto di cronaca e di sanzione a carico di giornalisti ed editori".
A chiederlo è il Consiglio regionale della Valle d'Aosta che ha approvato, a votazione segreta (17 si 12 contrari e tre astenuti), una mozione sottoscritta dai capigruppo di Pd, Stella Alpina e VdA Vive/Renouveau valdotain e dall'unionista Luciano Caveri. Il documento chiede anche di "mantenere il ricorso alle intercettazioni telefoniche per reati di particolare gravità, particolarmente in ordine a delitti contro la libertà e la sicurezza personale, la pubblica amministrazione e il patrimonio".
Nell'evidenziare "una grande consapevolezza di fenomeni di eccessi e abusi nell'utilizzazione delle intercettazioni, spesso di pubblicazione ingiustificata sui giornali di trascrizioni in violazione di principi di privacy dei cittadini", la mozione sollecita "una legislazione migliore". Il documento, come ha ricordato Robert Louvin, capogruppo VdA Vive-R e promotore dell'iniziativa, è stato redatto dopo l'audizione in Commissione consiliare dei presidenti dell'Ordine regionale dei giornalisti, Claudio Laugeri e del presidente nazionale dell'Unci, Guido Columba che era accompagnato da Michele Crosti ed Alessandro Galimberti.
Questo il testo approvato
MOZIONE
Il parlamento, con un discutibile ricorso alla fiducia alla CVamera dei Deputati, si sta occupando della delicata materia delle intercettazioni telefoniche;
Esiste oggi una generale consapevolezza di fenomeni di eccessi ed abusi nell’utilizzazione di questo strumento, spesso con la pubblicazione ingiustificata sui giornali di trascrizioni in violazione dei principi di privacy dei cittadini;
il Consiglio regionale
tenuto conto di queste preoccupazioni, pur nella necessità di avere in materia una legislazione migliore;
invita il Parlamento a
mantenere il ricorso alle intercettazioni telefoniche per reati di particolare gravità, particolarmente in ordine a delitti contro la libertà e la sicurezza personale, la pubblica amministrazione e il patrimonio;
evitare l’introduzione nel nostro ordinamento di limitazioni ingiustificate al diritto di cronaca e di sanzioni sproporzionate a carico di giornalisti ed editori;
Impegna
il presidente del Consiglio a trasmettere la presente mozione ai Presidenti delle due Camere.
- a farsi portatore presso il Governo di tutte le istanze a tutela del diritto di cronaca ed informazione secondo gli standard delle democrazie più avanzate.