Piccole modifiche non eliminano il "mostro" giuridico del ddl Alfano
INTERCETTAZIONI:; PRESENTATO ALLA CAMERA IL QUADERNO DELL' UNCI
Lepri: indignarsi, indignarsi, indignarsi. Iniziativa di Articolo 21 e Libera
11 marzo 2009 - Piccole modifiche di “cosmesi” non eliminano il “mostro giuridico” del ddl Alfano. Quindi l’Unione Cronisti e l’intero mondo del giornalismo continuano in modo risoluto la battaglia contro un provvedimento che priverebbe forze dell’ordine e magistratura di uno strumento fondamentale per prevenire, reprimere e punire il crimine ed esproprierebbe i cittadini del diritto costituzionale ad essere informati in modo completo, corretto e tempestivo di quanto accade nel paese.
Lo ha ribadito oggi il presidente dell’Unci Guido Columba alla presentazione alla Camera del Quaderno dell’Unione intitolato “Ddl Alfano: se lo conosci lo eviti”. Piccole modifiche concertate nei corridoi della politica non possono soddisfare perché si fanno circolare voci su miglioramenti ad un “mostro politico” che porterebbe l’Italia fuori dall’Europa e dallo stato di diritto. Un “mostro”, ha sottolineato Columba, che oggi giuridicamente non esiste. Il ddl Alfano, anche riveduto, non può quindi migliorare ma solo peggiorare in modo drastico la normativa oggi esistente riducendo di molto la libertà di stampa.
Contrari al ddl Alfano anche giornalisti e politici intervenuti oggi nella Sala del Mappamondo alla presentazione del Quaderno. Ad aprire la presentazione è stato Giuseppe Giulietti, portavoce dell’associazione Articolo 21 che ha promosso l’iniziativa, seguito dal presidente Federico Orlando. Nel dibattito sono poi intervenuti Roberto Natale, Presidente della Fnsi, Alessandro Galimberti del Sole 24 Ore, Romano Bartoloni, presidente del Sindacato Cronisti romani, lo storico Nicola Tranfaglia, Giuseppe Cosenza, responsabile per la Campania dell’Associazione Libera. Sergio Lepri, per decenni direttore dell’Ansa, ha criticato i tentativi giornalieri di modificare l’assetto costituzionale del paese dicendo che per questo ogni giorno tutti gli italiani dovrebbero “indignarsi, indignarsi, indignarsi”.
Gli intervenuti hanno esortato i deputati a modificare radicalmente il ddl Alfano che, come dimostrano gli oltre trenta autori del Quaderno, giuristi, magistrati, avvocati, giornalisti, è soltanto “dannoso e inutile”.