Italia ed Europa devono ottenere da Karzai la grazia: il giovane Sayed Perwiz Kambakhsh è innocente
APPELLO AL PREMIER BERLUSCONI E AL PRESIDENTE DI TURNO TOPOLANEK
La Corte Suprema afgana ha confermato la condanna a 20 anni
8 marzo 2009 - L’Italia e l’Unione Europea chiedano, e soprattutto ottengano dal presidente afgano Hamid Karzai, la grazia e la liberazione per Sayed Perwiz Kambakhsh al quale la Corte Suprema dell’Afghanistan ha confermato la condanna a 20 anni di carcere.
Lo chiede l’Unione Cronisti che rivolge un appello al Presidente del Consiglio italiano, Silvio Berlusconi e al Presidente di turno della EU, Mirek Topolanek, primo ministro della Cecoslovachia.
L’Unci sottolinea che tutti gli appelli del mondo occidentale al premier Karzai, a partire da quello dell’ex segretario di Stato Usa Condoleeza Rice, non hanno ottenuto l’effetto di far riconoscere l’innocenza di Kambakhsh e la sua liberazione. Come ha raccontato esattamente un anno fa, l’8 marzo 2008 a Viareggio, dove era venuto a ritirare l’International reporter award dell’Unci, il fratello di Kambakhsh, Sayed Yaqub Ibrahimi affermo’ che solo la pressione occidentale avrebbe salvato il fratello accusato di blaflemia dai fondamentalisti islamici. La condanna del giovane cronista, accusato di aver stampato un articolo dal web, spiego’ Yaqub costituiva la riprova che in Afghanistan i valori di tolleranza, rispetto dei diritti umani, e democrazia erano soltanto una parvenza sostenuta dalle forze armate dei paesi occidentali e che una volta che queste si fossero ritirate sarebbe tornata la legge tribale e l’influenza assoluta dei ‘’Signori della guerra’’ e dei Talebani.
Per affermare la totale innocenza di Sayed Perwiz Kambakhsh, sostiene l’Unci, non sono bastati il processo di appello svoltosi a Kabul - l’area cioe’ di cui Karzai sostiene di avere il controllo – ne’ l’intervento della Corte Suprema che hanno confermato la potenza della pressione dei fondamentalisti. L’unica possibilita’ che a Kambakhsh sia fatta giustizia resta quindi la grazia che Italia ed Unione Europea devono chiedere immediatamente a Karzai.