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Intercettazioni: esposto all’Ordine per “processare” Deborah Bergamini

PRESENTATO A  ROMA DA UN GRUPPO DI GIORNALISTI LOMBARDI

 

Per  l’emendamento che prevede la più drastica sanzione penale

2 marzo 2009 - Si apra un procedimento disciplinare  a carico dell'onorevole Deborah Bergamini, giornalista professionista: è quanto  chiede un gruppo di colleghi della Lombardia in un esposto presentato oggi  all'Ordine dei Giornalisti del Lazio, al quale la parlamentare del Pdl è  iscritta. 

 Il motivo della contestazione riguarda l'emendamento  presentato da Bergamini all'articolo 13 comma 1 lettera a) del disegno di legge  Alfano sulle intercettazioni: "Salvo che il fatto costituisca più grave reato,  la pubblicazione di intercettazioni in violazione all'articolo 114, comma 7, è  punito con la reclusione da 1 a 3 anni".

Come noto, in seguito all'approvazione dell'emendamento è  stata reintrodotta la pena detentiva per i giornalisti, precedentemente esclusa  dal ddl.

"Non si comprende - è spiegato nell'esposto redatto  dall'avvocato Guido Camera del Foro di Milano, "come una collega professionista  che, come si evince dal sito www.deborahbergamini.net, si è per di più occupata di cronaca nera e  giudiziaria, possa ritenere compatibile la più drastica delle sanzioni penali,  ovvero la reclusione, con lo spirito di collaborazione tra i colleghi, la  fiducia tra stampa e lettori e il diritto insopprimibile dei giornalisti...la  libertà di informazione e di critica", previsti dall'articolo 2 della legge  69/63 istitutiva dell'Ordine dei Giornalisti. 

 

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