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Intercettazioni: no al filtro censorio che vuole impedire le notizie sgradite

DDL ALFANO: CRONISTI  LOMBARDI, MOBILITARE LA CATEGORIA

09 giugno 2010, Milano - Il  presidente Rosi Brandi  rende noto che  il Gruppo Cronisti Lombardi,  interpretando il pensiero dei giornalisti che in Lombardia si occupano di  cronaca nera e giudiziaria, esprime profonda preoccupazione per l'atteggiamento  del Governo a proposito del disegno di legge sulle intercettazioni all'esame del  Senato. Incurante delle prese di posizione, non ultima quella dei direttori  delle principali testate giornalistiche italiane, il Governo ha lanciato la sua  offensiva non solo ai magistrati ma anche ai giornalisti, definendoli una  "piccola lobby".

Se la "blindatura" del testo dovesse  attuarsi nei due rami del Parlamento, così come indicato dal premier Silvio  Berlusconi, la cronaca in Italia non sarebbe più la stessa. Non più libertà di  diffondere le notizie di interesse pubblico,ancorché scomode, ma al suo posto un  filtro censorio attraverso il quale passerebbero solo le notizie gradite. Le  esorbitanti sanzioni previste per gli editori renderebbero inevitabilmente le  maglie ancora più fitte, inducendo via via i giornalisti all'autocensura.

Il Gruppo Cronisti Lombardi, emanazione  territoriale dell'Unione Nazionale Cronisti Italiani, appoggia la Federazione  della Stampa in ogni iniziativa tesa a scongiurare questo sconcertante attacco  alla libertà di stampa, che viene attuato mascherando il contenuto del ddl  Alfano con la necessità di tutelare la privacy del cittadino.

 

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Quaderno sul Ddl Alfano

 

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