Dichiarazione del presidente dell’Unci, Alessandro Galimberti, sull’acquisizione dei tabulati telefonici dei cronisti del Carlino e del Corriere di Bologna da parte della Procura della Repubblica
L’acquisizione dei tabulati telefonici dei cronisti Gilberto Dondi del Carlino e Gianluca Rotondi del Corriere di Bologna da parte del procuratore aggiunto locale, Valter Giovannini, rappresenta non solo una violazione dei diritti fondamentali della libera informazione, ma dimostra una concezione privatistica se non addirittura personalistica della giustizia, sulla quale le autorità vigilanti farebbero bene ad esprimere una riflessione pubblica. È davvero disarmante leggere nei provvedimenti relativi a questo atto arbitrario – tale quantomeno in una prospettiva costituzionale del termine – che, sebbene non fosse ipotizzabile alcun reato nella divulgazione delle notizie relative a un trust ereditario “stante l’oggettiva rilevanza pubblica e l’assenza di significativi particolari istruttori”, era (alla Procura) “indispensabile individuare le fonti dell’informazione, potendo da esse ricostruire meglio qualche contorno della complessa vicenda di indagine”. Questo modo di procedere e di argomentare l’utilizzo di strumenti d’indagine altamente invasivi, sia dei diritti della persona sia di quelli dei colleghi giornalisti, testimonia una concezione della giustizia asservita a finalità di controllo autoreferenziali, e non invece diretta e orientata verso l’unica ragione giustificatrice dei poteri della pubblica accusa, ovvero la ricerca e la dimostrazione di fatti/reato.
Alessandro Galimberti