Ddl Alfano: l’Unci sollecita Fnsi e Ordine a nuove iniziative
INTERCETTAZIONI: SI AVVICINA L’ORA DELLO SCONTRO ALLA CAMERA
Lettera aperta del presidente Columba a Natale, Siddi, Del Boca e Iacopino
21 maggio 2009 - Cari Colleghi,
per il ddl Alfano sulle intercettazioni è arrivato il momento dello scontro ravvicinato, quasi un corpo a corpo. Occorre che si sia preparati a tutto e in grado di controbattere e reagire colpo su colpo. Ritengo quindi urgente una nuova riunione del Comitato di crisi per mettere a punto strategia e tattica.
Come è già accaduto all’inizio di marzo, infatti, Governo e maggioranza hanno detto di voler introdurre emendamenti migliorativi al testo.
Però: a) questi emendamenti sono solo annunciati e non scritti, quindi non sono valutabili; b) da quello che è stato anticipato riducono solo in parte i danni previsti dal ddl; c) occorre sempre ricordare che partiamo dalla situazione del Codice penale e di quello di Procedura penale attualmente vigenti e non dal testo iniziale del ddl Alfano. Pertanto ogni preteso “miglioramento” del testo all’esame della Camera è, e va considerato, un reale “peggioramento” rispetto alla normativa esistente, che è stata introdotta appena nel 1988.
Da quello che si sente a Monte Citorio sembrerebbe che l’esame del ddl – per la cui approvazione, Vi ricordo, il Governo ha già deliberato di chiedere la fiducia – debba avvenire intorno alla metà di giugno. Non ci sono, quindi, tempi lunghi nei quali programmare la nostra attività di contrasto. L’Unci ha già pensato ad una serie di iniziative da oggi alla data prevista, che vi illustreremo nella riunione del Comitato perchè, come sempre, siamo fautori della “leale collaborazione” tra tutte le istituzioni della categoria e a maggior ragione davanti a pericoli così accentuati per la libertà dell’informazione.
Fin da ora, dati i tempi stretti, mi sembra però necessario sollecitarvi a chiedere di poter spiegare le nostre ragioni nel maggior numero possibile di trasmissioni giornalistiche e di taglio informativo delle varie testate televisive il cui pubblico è molto vasto e, in quanto tale, costituisce una buona parte dell’opinione pubblica alla quale dobbiamo continuare ad illustrare l’esproprio del suo diritto costituzionale ad essere informato che il Governo vuole compiere.
In attesa di una rapida risposta, Vi saluto.
Cordialmente, Guido Columba