Comune di Napoli prove di censura contro i cronisti
DIVIETO DI ACCESSO A PALAZZO SAN GIACOMO E DI FARE INTERVISTE
Sindaco Iervolino prosegue nell’azione che tende a negare libertà di stampa
19 gennaio 2009 - Divieto di accesso a Palazzo San Giacomo, casa della città, per i cronisti. Divieto di parlare senza avere avuto il permesso del dipartimento comunicazione per gli assessori. Difficoltà e impedimenti logistici perfino durante le sedute del consiglio comunale. Il sindaco di Napoli Rosa Iervolino Russo, dimostra di essere intenzionata a proseguire la sua azione che punta a un chiaro tentativo di mettere il bavaglio alla stampa in un momento delicato per la città.
La protesta di questa mattina dei cronisti che seguono le vicende politiche del Comune di Napoli - si legge in una nota congiunta del presidente dell'Unione Nazionale Cronisti Italiani, Guido Columba, e della Campania, Renato Rocco – è un'ulteriore dimostrazione del difficile clima che aleggia in città verso i giornalisti.
Dietro la necessità di trovare un'unica linea comportamentale e di informazione da parte del Comune - continua la nota - c'è un forte tentativo di censura verso la stampa, nell'intento di portare avanti una strategia di disinformazione diretta ai cittadini. Chi proclama trasparenza si contraddice nel momento in cui assume atteggiamenti di vera censura.
Se si ricorda che all'inizio di dicembre il redattore de 'Il Napoli' Alessandro Migliaccio è stato preso a schiaffi dal Comandante dei vigili Luigi Sementa e che pochi giorni dopo, in occasione del suicidio dell'assessore Giorgio Nugnes, la stessa Iervolino si è avventurata a parlare di "sciacallaggio giornalistico", si ha una indicazione del modo con cui l'attuale occupante pro tempore di Palazzo San Giacomo intende rapportarsi con la libertà di informazione.
Ma se gli assessori possono accettare di farsi imbavagliare, per i cronisti ciò è impossibile e, quindi, continueranno a informare i napoletani di ciò che avviene nel Palazzo, delle idee, delle proposte e dei fatti, come anche del gossip politico.