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Scajola: cronisti scrivono a comando - Immediata replica unitaria categoria

DA GRUPPO  CRONISTI, ASSOCIAZIONE E ORDINE 

A Imperia  c’è una pericolosa malattia: la ricerca di notizie

25 ottobre 2010, Imperia - Pochi giorni fa   l’originale disposizione del procuratore reggente che ha vietato l’accesso alla  Procura ai giornalisti e i contatti anche esterni agli uffici, dei magistrati  con i giornalisti. Tutta colpa della “malattia” della ricerca delle notizie che  aveva rivelato gli sviluppi dell’inchiesta sul porto di Imperia, peraltro nota e  oggetto delle cronache da mesi. Sabato la manifestazione del Pdl con l’on.  Claudio Scajola e una sua successiva intervista televisiva in cui ha  testualmente affermato “”mi sono reso conto che la gente è meglio di quelli che  li comanda, il popolo è molto meglio dei suoi rappresentanti, il popolo è molto  meglio di coloro che gestiscono le diverse istituzioni, il popolo è molto meglio  anche di quelli che scrivono e che utilizzano i media per distruggere le persone  senza sapere, senza approfondire, senza documentarsi …e non pagano mai!.”

Bene, dopo gli apprezzamenti su una vittima  del terrorismo brigatista, la virata sul popolo dell’ex ministro, per dire che i  giornalisti, in sostanza, scrivono a comando e che c’è, ovviamente, la solita  congiura contro ministri, ex ministri e politici. E che i giornalisti non pagano  mai dazio. Cosa non vera sia dal punto di vista giudiziario sia dei procedimenti  disciplinari dell’Ordine dei Giornalisti.

Il vero “virus” che ammorba l’imperiese, come  molte altre realtà, è l’insofferenza verso la notizia dimostrata in diverse  occasioni. Non abbiamo fatto sconti al procuratore reggente che ha cercato di  impedire il lavoro ai giornalisti, non ne facciamo ai politici, deludendo l’ex  ministro e tutti quelli che pensano che i giornalisti siano servi, più o meno  sciocchi, dei potentati di turno.

 

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