Intercettazioni: no alla privacy che difende soltanto la casta
DDL ALFANO: CRONISTI ROMANI, MOBILITARE LA CATEGORIA
09 giugno 2010 - L’assemblea generale del Sindacato cronisti romani, riunita il 9 giugno 2010, rinnova l’appello alla mobilitazione della categoria contro il ddl liberticida e anticostituzionale sulle intercettazioni giunto alla stretta finale in Senato.Pertanto, sollecita il sindacato nazionale dei giornalisti a promuovere da subitoazioni di dura lotta fino allo sciopero di tutti i mass-media e a forme di resistenza civile, smascherando il falso alibi della privacy e denunciando l’attacco censorio alla Corte europea dei diritti dell’uomo. E’ ormai tempo di svergognare davanti all’opinione pubblica le vere intenzioni della casta di potere, perché incombe il rischio di scrivere una brutta pagina nella storia della democrazia e senza precedenti dai tempi del fascismo.
Dietro il pretesto della tutela della privacy, non dei cittadini bensì della loro, si nascondono i disegni di prevaricazione dei potenti: difendere i propri privilegi con una sorta di salvacondotto, imporre il silenzio totale sui fatti e sui misfatti della cronaca di tutti i giorni, mettere la sordina sull’intreccio fra politica e malaffare, tarpare le ali alla critica e alla mediazione giornalistica. Appare chiaro che il provvedimento si riserva di assicurare una specie di immunità, benchè, in democrazia, la rilevanza dei comportamenti non sia soltanto giuridica, ma anche politica, sociale ed etica. Per affidare un minimo di credibilità al ddl sarebbe stato più convincente escludere dalla disciplina gli atti riguardanti le cariche elettive di ogni livello e gli amministratori di società pubbliche o a partecipazione statale