Napoli, proficuo confronto tra cronisti e magistrati
INTERCETTAZIONI: I RIFLESSI SUL DIRITTO DI CRONACA
Incontri con il Procuratore capo e il presidente dell’Anm Campania
3 maggio 2010, Napoli - Intercettazioni: l’Unione Cronisti della Campania, con l’Associazione della Stampa, ha incontrato il procuratore capo di Napoli Giovandomenico Lepore. Al centro del dialogo, la variazione della normativa relativa alle intercettazioni, con i riflessi connessi all’esercizio del diritto di cronaca, e la necessità di approfondimenti di una tematica così delicata. Prima del colloquio con il responsabile dell’Ufficio giudiziario, i rappresentanti sindacali avevano avuto un momento di confronto sull’argomento con il presidente dell’Anm distrettuale partenopea Francesco Cananzi. Agli incontri, promossi dall’Unione cronisti regionale, guidata dal presidente Renato Rocco, hanno preso parte anche i consiglieri nazionali Vincenzo Calise ed Amalia De Simone, oltre che Lucia Licciardi, consigliere dell’Assostampa campana.
“Si è trattato di un proficuo momento di confronto – ha spiegato il presidente Renato Rocco – con i rappresentanti della magistratura partenopea per studiare, nel rispetto dei ruoli e delle competenze, un eventuale cammino da percorrere insieme per quanto concerne il ddl Alfano”. Gli incontri tenuti nel Tribunale di Napoli e nel Palazzo della Procura, fanno parte di un calendario di appuntamenti che l’Unione cronisti, d’intesa con il sindacato regionale, e quindi con la Fnsi (Federazione nazionale della Stampa) sta portando avanti nell’ambito della “mobilitazione dei giornalisti per contrastare le norme che interdicono l’informazione sulle inchieste giudiziarie contenute nel ddl intercettazioni”. Queste alcune delle proposte avanzate a livello nazionale: tutto ciò che è pubblico alle parti sia pubblicabile; udienza filtro tra le parti in causa per stabilire quali documenti fanno parte del fascicolo pubblico di un’inchiesta; Giurì per la lealtà dell’informazione che si pronunci in tempi brevissimi sui ricorsi per effettiva violazione della riservatezza delle persone; tempo limitato, come in tutti i Paesi più avanzati, per il segreto giudiziario.