Una battaglia di libertà nell’interesse dei cittadini
DOCUMENTO APPROVATO DAL CONGRESSO MONDIALE DEI GIORNALISTI
Pieno sostegno ai colleghi italiani nella battaglia contro il ddl Alfano
28 maggio 2010, Cadice (Spagna) - Il congresso della Federazione Internazionale dei Giornalisti riunito a Cadiz dal 26 al 28 maggio 2010 considerato che il Governo italiano ha sollecitato il Parlamento a votare al più presto un disegno di legge che regolamenta le intercettazioni telefoniche, ordinate dalla magistratura per scoprire reati e perseguire i colpevoli, stabilendo l'interdizione del diritto di cronaca sulle indagini giudiziarie e limitando in questo modo il diritto-dovere dei giornalisti di svolgere la loro professione e il diritto dell'opinione pubblica ad essere informata; considerato che il governo non intende fermarsi nonostante la grande protesta dei giornalisti e della società italiana che hanno tenuto una grande dimostrazione di piazza il 3 ottobre scorso e stanno promuovendo ancora in questi giorni, altre azioni pubbliche per scongiurare l'approvazione di una legge illiberale; considerato inoltre che pur in altri Paesi, anche in Europa, sono in atto iniziative di Governi e Parlamento che perseguono l'obiettivo di restringere gli spazi alla libertà di informazione, di limitare l'accesso alle fonti, di vietare che siano filmati eventi pubblici; appoggiando le battaglie della Fnsi e di un vasto movimento di intellettuali, di organizzazioni del lavoro, associazioni dei magistrati per una giustizia in nome e nell'interesse del popolo; denuncia il pericolo che la democrazia in Italia come negli altri Paesi in cui ci sono iniziative simili possa essere lesa da iniziative mirate a intralciare le condizioni legali e regolamentari che permettono ai giornalisti di lavorare liberamente; impegna, la Ifj a sostenere questa battaglia di libertà e di indipendenza del giornalismo per il diritto dei cittadini ad una libera e corretta informazione, basata sull'accesso e la tutela delle fonti, e non sui segreti volti a coprire la casta dei potenti, e a proseguire nello stesso tempo le campagne per un giornalismo etico a garanzia degli interessi e dei diritti primari di ogni cittadino.