Il cronista trova le notizie in Procura, Carabinieri lo espellono dalla caserma
A LECCO GRAVE EPISODIO DI DISPREZZO DELLA LIBERTA’ DI STAMPA
Il colonnello lo insulta chiamandolo “pezzente” e “persona non gradita”
Il XIX Congresso dell’Unione Nazionale Cronisti, riunito a Viareggio, appreso del gravissimo episodio di Lecco, dà mandato al Presidente di informare il Comando generale di quanto accaduto e di trasmettergli il relativo ’ordine del giorno approvato all’unanimità per acclamazione
26 marzo 2011, Viareggio - Colpevole di avere fatto il proprio lavoro: con tale motivazione un corrispondente del Giorno sabato 26 marzo è stato messo alla porta dal Comandante provinciale dei carabinieri di Lecco. A Daniele De Salvo – questo il nome del collega - è stato vietato l’ingresso in caserma e quindi la partecipazione alla conferenza stampa che era stata convocata per illustrare i risultati di un’indagine su droga, armi ed estorsioni culminata con l’arresto di otto persone.
L’ufficiale dell’Arma ha motivato il grave provvedimento lamentandosi per la pubblicazione della notizia degli interrogatori di garanzia svoltisi il giorno antecedente la conferenza stampa, anticipandone i contenuti. Quindi, rovinando la "festa" in occasione del previsto incontro con la stampa.
Secondo il Comandante provinciale, con il suo comportamento De Salvo ha mancato di rispetto all’Arma e agli altri giornalisti. Quindi – testuali parole – “è persona non gradita”.
Di fronte alle rimostranze e alla richiesta di chiarimenti da parte del collega, l’ufficiale ha inoltre aggiunto che “un tenente colonnello non è tenuto a informare l’ultimo pezzente dei collaboratori di provincia” e che avrebbe provveduto a informare del fatto il direttore della testata.
E’ questo un gravissimo episodio di intolleranza nei confronti dei cronisti e del loro lavoro. E’ inoltre l’ennesima dimostrazione che in Italia i comunicati stampa e le conferenze stampa siano usati dalle forze dell’ordine e dagli enti pubblici non per agevolare l’attività quotidiana dei giornalisti ma per addomesticare le notizie.
Chi canta fuori dal coro, chi come in questo caso trova una notizia, la verifica e la pubblica, deve essere allontanato e umiliato. Il giornalista però non può essere usato come un megafono per diffondere solo le notizie gradite e solo quando si gradisce che queste vengano pubblicamente diffuse.
Il Congresso dell’Unione Nazionale Cronisti riunito a Viareggio dal 24 al 27 marzo condanna fermamente l’episodio accaduto a Lecco e respinge le espressioni offensive nei confronti di De Salvo, vittima di una intimidazione che è grave di per sé, ma lo è ancor di più poiché giunge da un rappresentante dello Stato. Poiché il tentativo di irregimentare i cronisti è una prassi che in Italia si sta pericolosamente diffondendo, il Congresso dell’Unci sollecita i colleghi a tenere alta la guardia, non esitando a denunciare pubblicamente ogni comportamento contrario all’articolo 21 della Costituzione e all’articolo 2 della legge professionale.