CARLA ROSTAGNO: "MIO FRATELLO PIANSE PER LA MORTE DI ALDO MORO"
Alla X^ Giornata della Memoria dei giornalisti uccisi da mafie è stato ricordato anche Walter Tobagi. Il messaggio all’Unci della figlia Benedetta
La sorella di Mauro Rostagno, Carla, nel corso del suo intervento alle X^ Giornata della Memoria dei giornalisti uccisi da mafie e terrorismo ha voluto precisare alcuni aspetti della vita del fratello che "sono stati raccontati in maniera distorta". "Mio fratello – ha detto, rivolgendosi soprattutto ai familiari del vice-direttore de La Stampa Carlo Casalegno, ucciso dalle Br nel 1977, presenti nella sala del Circolo della Stampa – si era dissociato definitivamente dagli ex compagni dal giorno del rapimento di Aldo Moro, si era allontanato da quel mondo che non rispecchiava più i suoi ideali e lo aveva dichiarato in modo chiaro ed esplicito in un'intervista. Mauro pianse per tutta la giornata il giorno dei funerali di Moro". Rostagno venne ucciso dalla mafia dieci anni dopo, a causa del suo impegno sociale e civile in una delle aree a più alta penetrazione mafiosa in Sicilia.
Nel corso della Giornata, organizzata dall’Unci, è stato ricordato anche il giornalista del Corriere della Sera, Walter Tobagi, ucciso dai terroristi a Milano nel 1980. La figlia Benedetta, anch’ella giornalista, ha trasmesso un messaggio all’Unione cronisti: "E’ accaduto tante volte e tante volte in Italia – ha scritto Benedetta Tobagi – per mano del terrorismo e della criminalità organizzata. Ma continua ad accadere in tutto il mondo, dal Messico alla Russia: questa Giornata, attraverso il ricordo di chi è stato assassinato perchè faceva troppo bene il proprio mestiere di giornalista, serve a farci sentire più intensamente affratellati alle tragedie che si consumano lontano da noi. A ricordarci di offrire vicinanza e sostegno a chi ancora oggi, in Italia, vive sotto minaccia. Ricordare i morti anche per essere più intensamente attenti ai vivi. E ricordare tutti i giornalisti uccisi per come erano intensamente vivi, attraverso la passione per il proprio lavoro, il racconto fedele, ostinato e ragionato della realtà, che alla fine è sempre anche un grande atto d’amore verso la vita e gli esseri umani".
In precedenza il vice-direttore de La Stampa, Carlo Casalegno, ucciso dalle Brigate rosse nel novembre del 1977, è stato ricordato sempre a Torino nel corso di una cerimonia promossa dall’Unione nazionale cronisti italiani.
E’ stato deposto un cuscino di fiori, a cura di Fnsi, Unci, Ordine dei Giornalisti e Assostampa Subalpina, davanti al palazzo in cui i terroristi colpirono Casalegno in corso Re Umberto, alla presenza del figlio Andrea.