LEONE ZINGALES: "BEPPE ALFANO, VOCE CORAGGIOSA CHE NON SI E’ PIEGATA AI BOSS"
Il vicepresidente nazionale dell’Unci a Barcellona Pozzo di Gotto (Messina) assieme ai familiari del cronista ucciso 24 anni fa
Il sacrificio del giornalista Beppe Alfano, ucciso la sera dell’8 gennaio 1993 a Barcellona Pozzo di Gotto (Messina), è stato celebrato oggi con una manifestazione organizzata dal Comune e che si è svolta sul luogo dell’agguato, in via Guglielmo Marconi. All’evento hanno partecipato il sindaco Roberto Materia, la vedova Mimma Barbaro, il figlio minore del giornalista assassinato dalla mafia, Fulvio, e rappresentanti delle forze dell’ordine. L’Unione nazionale cronisti italiani era rappresentata dal vicepresidente nazionale Leone Zingales il quale ha posto l’accento "sul lavoro silenzioso ma preciso ed efficace che il giornalista barcellonese ha sviluppato con le sue inchieste ed i suoi servizi".
"Era un docente di scuola media superiore – ha detto Zingales – ma la sua vera passione era rivolta al giornalismo. Alfano non si è tirato indietro quando si è trattato di fare nomi e cognomi in relazione ad episodi criminali che si sono verificati nell’area barcellonese. E proprio per questo suo coraggioso impegno è stato ucciso dalla mafia. I cronisti italiani lo ricordano con affetto e orgoglio".
Per il presidente dell’Unci Sicilia, Andrea Tuttoilmondo: "Il trascorrere del tempo non scalfisce, anzi perpetua, il ricordo di Alfano. La sua immagina rappresenta un faro sempre brillante nella coscienza delle nuove generazioni di cronisti che sulla base del suo esempio si sono formate in Sicilia sfidando mafia e poteri forti con quello stesso coraggio che fu suo e che di fatto ne rende immortale lo spirito".
"Ringraziamo l’Unione cronisti – hanno sottolineato Mimma Barbaro e Fulvio Alfano – che ci è stata vicina in questi anni e anche per avere consegnato alla memoria di Beppe proprio qui a Barcellona quattro anni fa, nel corso di un convegno internazionale sulla lotta alla criminalità organizzata, il tesserino di cronista onorario. Per noi familiari quel gesto è stato un atto più che significativo, un atto d’affetto di chi credeva in lui e nelle sue capacità".
E questa mattina, sul suo profilo Facebook Fulvio Alfano, anche a nome dei fratelli Francesco e Sonia, ha scritto: "Grazie papà per averci lasciato il dono dell’onestà, grazie se oggi camminiamo con la schiena dritta e a testa alta...".