L'UNCI AL MINISTRO ORLANDO: "LA FIAT CROMA DI FALCONE SIA ESPOSTA AL GIARDINO DELLA MEMORIA"
Il presidente dell'Unione, Alessandro Galimberti, si associa alla richiesta di Maria Falcone, sorella del magistrato ucciso da Cosa nostra.
Palermo. Il presidente dell’Unci, Alessandro Galimberti, si associa alla richiesta di Maria Falcone, sorella del magistrato ucciso da Cosa nostra, che ha chiesto al ministro della Giustizia, Andrea Orlando, di esporre l’automobile di Giovanni al Giardino della memoria di Palermo. L’auto è oggi nella disponibilità del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria che fa capo al Ministero di via Arenula. “La Fiat Croma di Giovanni Falcone, simbolo doloroso della strage di Capaci, sia esposta nel Giardino della Memoria di Ciaculli, a Palermo”: è l’appello rivolto al Ministro della Giustizia, Andrea Orlando, dal presidente dell’Unione Cronisti Italiani, Alessandro Galimberti, in accordo con la sorella del magistrato, Maria Falcone. Le ragioni per accogliere la Croma distrutta nell’attentato mafioso – scrive il presidente dell’Unci in una nota – sono nelle parole di Maria Falcone: "Il forte impatto dell'auto di Giovanni accartocciata dall'esplosivo rafforza la memoria dei martiri della lotta alla mafia, ricorda l'impegno di chi continua a lavorare con onestà e abnegazione e sarà da monito per le giovani generazioni che la visiteranno con le scuole, contribuendo a diffondere la cultura della legalità, che per i giovani si nutre anche di simboli a forte carica emotiva". “Rivolgiamo l’accorato appello al ministro Orlando – ha dichiarato il Presidente dell’Unione Nazionale Cronisti Italiani, Alessandro Galimberti – consapevoli della forza simbolica e della cultura dei valori civili e democratici che il Giardino di Ciaculli oggi rappresenta per l’intero Paese”. Secondo il vicepresidente dell’Unci, Leone Zingales, “Palermo può costituire la sede naturale per un reperto così simbolico dell’aggressione di Capaci, da cui è partita la riscossa dello Stato. La visione di quell'auto accartocciata dal tritolo servirà ai tantissimi giovani che già frequentano il Giardino della Memoria per non dimenticare le terribili vicende di quegli anni, accrescendo l'interesse alla loro conoscenza per una vera cultura della legalità”.Nel Giardino della Memoria crescono decine di alberi piantati in ricordo di chi ha offerto la vita per la libertà dalla mafia. Tra i visitatori che hanno reso omaggio alla memoria collettiva, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella – all’epoca giudice costituzionale – il predecessore Giorgio Napolitano, l’ex presidente del Consiglio Mario Monti durante il suo incarico, il presidente della Commissione nazionale antimafia, Rosy Bindi, oltre ai vertici nazionali della Polizia, dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, della Dia e dell'Esercito. (unci)
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LA VEDOVA DI ANTONIO MONTINARO A UNCI: "PERCHÈ SOLO L'AUTO DEL GIUDICE?". -
«Una memoria a metà». Così Tina Montinaro, presidente dell'Associazione Quarto Savona Quindici e moglie di Antonio, caposcorta di Giovanni Falcone, morto nella strage di Capaci, commenta la proposta dell'Unci, l'Unione nazionale cronisti italiani, di portare a Palermo la croma blindata sulla quale viaggiava il magistrato ucciso dalla mafia. «Mi è stata affidata la croma di Antonio, di Rocco e di Vito tanti anni fa e non sono mai riuscita a portarla a Palermo - dice Tina Montinaro - La macchina viene ospitata nella caserma di Peschiera del Garda, continua a macinare chilometri ma solo al Nord dove le scuole ci hanno sempre accolto con grande partecipazione. Non sono contraria all'idea dell'Unci, ma vorrei che anche la macchina degli uomini di scorta venga presa in considerazione». Dello stesso avviso Vittorio Costantini, segretario di Mp, Movimento dei poliziotti democratici e riformisti, che aggiunge: «Sul luogo della strage sono arrivati tutti i cronisti d'Italia ed il mondo intero ha potuto vedere che in quel tratto di autostrada sono state due le macchine a saltare in aria. Le famiglie dei nostri colleghi ammazzati hanno il diritto di chiedere che nel giardino della memoria, accanto alla croma del magistrato, ci sia anche la macchina che apriva il corteo. Entrambe hanno lo stesso peso per noi poliziotti, per le famiglie e per gli italiani che credono nella giustizia».(ANSA).