Mastelloni, a Trieste il cronista lo faccio io
Incriminazioni a raffica per i giornalisti che informano i cittadini
Informazioni di garanzia a raffica a Trieste per sottoporre a ferreo controllo le notizie sulle attività giudiziarie. Il procuratore Carlo Mastelloni ha deciso che i cittadini debbano essere informati di indagini, inchieste, arresti esclusivamente quando e come decide lui e quindi si è mosso di conseguenza. Il cronista di giudiziaria de Il Piccolo, Corrado Barbacini, quindi ha ricevuto quattro incriminazioni tutte assieme e con lui sono sotto accusa un funzionario di polizia e un ufficiale dei carabinieri.
Le vicende chiamate in ballo sono le più diverse: l’individuazione, 12 anni dopo un omicidio, di un possibile nuovo colpevole che gli inquirenti si fanno sfuggire tra le dita; l’arresto del responsabile di una violenza sessuale avvenuta in strada; la pubblicazione di una fotografia del bancomat di una stazione di servizio fatto saltare in aria dai rapinatori; un ulteriore episodio di violenza. Tutte informazioni che Barbacini ha appreso compiendo con impegno e scrupolo il proprio lavoro e che, correttamente, ha portato a conoscenza dei cittadini.
Interventi quelli di Mastelloni, come si dice ,“a largo raggio” , che impiegano anche intercettazioni e pedinamenti pur di bloccare la possibilità dei cittadini di essere informati in modo corretto, completo e tempestivo di quanto accade. E che lasciano intravedere qualche contrasto dietro il portone della Procura. Infatti “la sola cosa più importante del rendere giustizia- dice il giurista Franco Cordero - è il vedere come il giudice la rende”.
Un caso simile si è verificato negli anni Novanta a Napoli, il procuratore mise sotto indagine Gigi di Fiore de il Mattino. Una squadra di sei carabinieri lo pedinò e intercettò 24 ore al giorno per un mese di fila. alla fine il rapporto disse: è un perfetto cronista, parla con tutti.
Gli anni passano ma le voglie censorie e dirigiste si ripetono, l’importante è che i cronisti come Barbacini continuino a informare i cittadini. Con il sostegno, come in questo caso, dell’Associazione Stampa del Friuli Venezia Giulia, Ordine FVG, del Gruppo Giuliano Cronisti e dell’Unione nazionale cronisti italiani.