La stampa non è lo zerbino del potere - Respingere l’invadenza della politica
PIAZZA DEL POPOLO: LETTERA DI DON SCIORTINO, DIRETTORE DI FAMIGLIA CRISTIANA
Il voto popolare non autorizza a colonizzare lo Stato e a spalmare pensiero unico
Lettera inviata da don Antonio Sciortino, direttore di Famiglia Cristiana, al segretario generale della Fnsi Siddi, e letta da Andrea Vianello sul palco di Piazza del Popolo
03 ottobre 2009 - E’ diabolico far credere che la manifestazione di oggi a Roma, a favore della libertà di stampa, sia una “farsa assoluta”. Chi lo afferma, e coloro che sostengono la tesi, sono in malafede. E lo sanno. Loro, sì, fanno davvero male al Paese e alla democrazia.
L’ampia legittimazione del voto popolare non autorizza nessuno a colonizzare lo Stato e a spalmare il Paese di un pensiero unico, senza ammettere il diritto di replica. Tanto meno autorizza a intimidire chiunque osi esprimere, con libertà e responsabilità, opinioni e critiche all’operato del governo.
Quando si mette il coprifuoco alle idee, quando un governo o un ministro ritengono di doversi scagliare contro un giornale, con querele e richieste milionarie, (come è avvenuto anche contro Famiglia Cristiana), c’è qualcosa che non va in questa democrazia rappresentativa e di opinione.
E se qualcuno suona la campanella d’allarme per svegliare l’opinione pubblica, non è un “farabutto”, fa semplicemente il suo dovere, a servizio della verità e del bene comune. Questo Paese necessita di più stampa critica, che sia davvero un “cane da guardia al potere”.
Una democrazia sana si misura anche dal livello di libertà di stampa. Oggi il termometro in Italia segna febbre alta. Chi mette a tacere una voce, perché scomoda, taglia via una fetta di democrazia, sgretola le fondamenta della civile convivenza.
A tutti è richiesto un esame di coscienza: i politici si occupino del bene di questo Paese, liberino giornali e Tv della loro invadente e deleteria presenza.
I giornalisti siano veri professionisti e non si lascino usare. Soprattutto, evitino di piegare schiena e ginocchia: la stampa non è lo zerbino del potere.