Intercettazioni: i giornalisti sono pronti al ricorso alla Corte dei Diritti europea
DIBATTITO A NAPOLI SU UN RAPPORTO DELL’UNIVERSITA’ FEDERICO II
Il Ddl Alfano è incostituzionale e viola le norme a tutela della libertà di stampa
14 luglio 2009, Napoli - Contro il disegno di legge Alfano sulle intercettazioni, all'esame del Senato, i giornalisti sono decisi far ricorso alla Corte Europea dei diritti dell'uomo. E' quanto emerso da un confronto tra giuristi e giornalisti che si è svolto oggi a Napoli, promosso dall'Usigrai, il sindacato dei giornalisti della Rai, e dall'Università "Federico II" di Napoli. Nel corso dell'incontro è stato anche presentato un rapporto su "La disciplina delle intercettazioni (ddl Alfano) alla luce del principio della libertà di espressione garantita dalla Corte Costituzionale e dalla Convenzione europea dei diritti dell'uomo", redatto da un gruppo di studio della Facoltà di Giurisprudenza dell’ ateneo. Intervenendo nel dibattito, il deputato del Pd, Beppe Giulietti, ha proposto anche la costituzione di un osservatorio permanente sulle violazioni dell'articolo 21 della Costituzione.
Il Presidente dell’Unci, Guido Columba, ha sostenuto che l'attuale sistema “consente gia’ di tutelare i cittadini dinanzi ai pochi casi di errori commessi dai giornalisti” con la pubblicazione di intercettazioni telefoniche. “Finora sono stati pochissimi i casi di illegittima pubblicazione di intercettazioni, mentre il 95% almeno delle intercettazioni sono state pubblicate rispettando le norme in vigore, ha proseguito Columba, lasciando capire che non serve affatto il varo di una nuova legge che ha il solo scopo di sottrarre ai magistrati un’arma formidabile per reprimere i reati e di espropriare i cittadini del diritto costituzionale ad essere informati in modo corretto, completo e corretto.
Il presidente della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Roberto Natale, ha sottolineato che a difesa della libertà di stampa "il giornalismo italiano finora non ha fatto sconti a nessuno", ricordando come i giornalisti due anni fa abbiano fatto una giornata di sciopero "contro il disegno di legge presentato dall'allora ministro Mastella" sgomberando così il campo dal "sospetto che oggi siamo impegnati in una battaglia politica". Natale ha annunciato che nelle prossime settimane saranno avanzate nuove proposte per la tutela della privacy. "Se questo é il problema - ha detto - si può semplicemente stralciare quanto non ha attinenza con le indagini. Noi come giornalisti siamo totalmente disponibili a questo ulteriore perfezionamento per garantire il diritto alla riservatezza. Dovete però consentirci di occuparci di vicende che riguardano il Paese"
Enzo Iacopino, segretario dell'Ordine nazionale dei Giornalisti, ha detto che "bisogna dire ai cittadini che contro il Ddl Alfano stiamo facendo non una battaglia politica, ma una battaglia di civiltà". "E' necessario far capire ciò - ha ammonito Iacopino - altrimenti ne usciremo a pezzi". Per il segretario dell’Ordine però i giornalisti devono "riconquistare la solidarietà dei cittadini" ammettendo anche la responsabilità di "atti di barbarie che sono stati commessi nei confronti dei cittadini"
Un appello alla categoria ad essere unita contro il ddl Alfano è stato lanciato dal segretario dell'Usigrai, Carlo Verna, al termine della giornata di confronto tra giuristi e giornalisti che si è tenuta oggi a Napoli e che è stata promossa dall'Usigrai e dalla facoltà di Giurisprudenza dell'Università "Federico II". Verna ha voluto ringraziare i ricercatori che hanno stilato il rapporto sul Ddl Alfano ed ha evidenziato come il ricorso alla Corta europea aprirebbe un nuovo scenario, anche a livello internazionale.
L’on. Giuseppe Giulietti, portavoce dell’Associazione Art. 21 ha criticato quanto sta accadendo nella rai dove, ha detto, "e' stato rimosso il vaticanista del Tg3 che ha parlato dei quattro gatti del Papa, ma il fatto che non sia stato rimosso chi ha taciuto le posizioni del cardinale Tettamanzi, di monsignor Crociata sull'immigrazione e altre questioni importanti sulla vita del Paese mi fa molto paura, ha aggiunto ancora Giulietti. "Mi fa paura che qualcuno abbia fatto un editoriale dicendo di essere onorato di non aver dato alcune notizie", ha aggiunto ancora Giulietti. "La tutela dei soliti noti - ha proseguito il parlamentare del Pd - è cosa diversa della garanzia della privacy". Sul tema del ddl Alfano Giulietti ha proposto la formazione di un Comitato permanente a partire dagli studiosi dell’Università di Napoli.
"La giustizia si amministra in nome del popolo italiano. E il popolo italiano ha il diritto di sapere come si svolgono i processi, di come si amministra la giustizia", ha detto l'avvocato Caterina Malavenda intervenendo oggi a Napoli al confronto tra giuristi e giornalisti promosso dall'Usigrai e dalla facoltà di Giurisprudenza dell'Università "Federico II". Il dibattito è stato introdotto dal preside della facoltà di Giurisprudenza Lucio de Giovanni ed è stato moderato dal professore Sandro Staiano. Alla prima sessione di studi hanno preso parte il professore Roberto Mastroaianni cordinatore del gruppo di studio che ha redatto un Rapporto su "La disciplina delle intercettazioni (ddl Alfano) alla luce del principio della libertà di espressione garantita dalla Corte Costituzionale e dalla Convenzione europea dei diritti dell'uomo" compilato da Irene Vozzo, Luigi Della Corte e Raffaele Paudice e il professore Filippo Donati dell'università di Firenze. Tra i presenti il presidente della Casagit, Daniele Cerrato; il presidente dell'Ordine dei Giornalisti della Campania, Ottavio Lucarelli; dell'Assostampa, Enzo Colimoro; dell'Unci Campania, Renato Rocco e il componente del Corecom, Gianni Russo.