Boss della camorra condannato per le minacce a un cronista
NAPOLI, UNA SENTENZA A DIFESA DELLA LIBERTA’ DI STAMPA
Sostegno pieno e operativo di Unione Cronisti Campania e Assostampa napoletana
10 luglio 2009, Napoli - L’Associazione napoletana della Stampa e l’Unione Cronisti campana accolgono con soddisfazione la sentenza dell’undicesima sezione penale del tribunale di Napoli, giudice Carlo Spagna, che ha condannato Luigi Giuliano, appartenente all'omonima famiglia camorristica di Forcella e sua moglie Carmela De Rosa (genitori di Salvatore Giuliano, condannato come l’autore dell’omicidio della giovane Annalisa Durante) per il reato di violenza privata, rispettivamente a 2 anni e 6 mesi di reclusione e 2 anni e 2 mesi, e al risarcimento del danno nei confronti del cronista Arnaldo Capezzuto.
“Una sentenza – sostengono il presidente dell’Assostampa Vincenzo Colimoro e dell’Unione Cronisti, Renato Rocco - che da’ atto al giornalista di non essersi tirato indietro davanti alle minacce rivoltegli dai coniugi Giuliano, denunciando gli atti intimidatori subiti, a più riprese, solo per avere fatto il proprio lavoro di cronista, in maniera autonoma e libera, secondo lo spirito guida della nostra professione”. Si è trattato “di un processo – si legge ancora nel comunicato - che ha visto la categoria unita schierarsi al fianco del collega, con la presenza anche in aula durante le udienze, per sostenerne il lavoro difficile e pericoloso da lui svolto, come da tanti altri, a rischio anche della propria incolumità”.