Intercettazioni: da Napoli il "no" di giornalisti, magistrati ed avvocati
CONVEGNO A CASTEL CAPUANO SUL DDL ALFANO
Cambiare il testo per garantire indagini e informazione e tutelare la privacy
18 febbraio 2009 - Un convegno sulle intercettazioni telefoniche il giorno dopo il parere negativo espresso dal Consiglio superiore della Magistratura sul ddl all'esame del Parlamento. A confronto giornalisti, avvocati e magistrati per capire quali sono le norme approntate dal governo. Il convegno “Intercettazioni tra procedura penale e diritto di cronaca” si è svolto a Castel Capuano, storica sede del tribunale.
“Speriamo che il Parlamento tenga conto del parere fortemente critico del Csm - ha detto Franco Roberti, procuratore capo di Salerno - noi riteniamo che il Parlamento possa rivedere alcuni passaggi che, a nostro giudizio, depotenziano anche le indagini contro la criminalità organizzata”. Anche nel quadro dell’informazione l’approvazione del ddl “cambierebbe le cose”, anche se, come sottolinea Roberti, “bisogna considerare che una disciplina normativa serve per l’utilizzo delle intercettazioni a fini di cronaca, utilizzo del quale si è fatto un certo abuso negli ultimi tempi”.
Sulle stesse posizioni anche il presidente dell’Ordine degli Avvocati di Napoli, Francesco Caia che afferma: “La situazione sull'utilizzo delle intercettazioni a fini di cronaca va regolamentata, ma non certo seguendo la strada dell'inasprimento delle pene per i giornalisti. La proposta del legislatore non è quella più appropriata, ma un progetto di legge che sia condiviso va approvato il più presto possibile. Va inoltre mantenuta l'efficacia di questo strumento investigativo”.
“Per la prima volta anche gli editori hanno preso una posizione - ha affermato Lucia Licciardi, segretario dell'Unione Cronisti della Campania - le nostre battaglie hanno attraversato tre legislature in difesa del diritto di cronaca, che, tra le altre cose, è già disciplinato”.