Scoop su indagine Lombardo a Catania, solidarietà ai colleghi di Repubblica
ACCUSE INVEROSIMILI CONTRO CHI FA BENE IL PROPRIO MESTIERE
30 marzo 2010, Palermo - Ancora una volta dichiarazioni avventate di esponenti politici e, purtroppo, anche interventi di qualche quotidiano diretto da chi evidentemente dimentica la deontologia professionale, lanciano accuse inverosimili contro i cronisti colpevoli solo di avere fatto bene il proprio mestiere.
Lo sostengono, in una nota, il presidente del Gruppo siciliano dell'Unci-Unione nazionale cronisti italiani, Leone Zingales ed i consiglieri nazionali dello stesso organismo, Giuseppe Lo Bianco e Antonella Romano.
“Esprimiamo - concludono Zingales, Lo Bianco e Romano - la piu' convinta solidarieta' ai colleghi di Repubblica autori dello scoop sulla vicenda che ha coinvolto il presidente del Governo siciliano, indagato per fatti di mafia, ricordando a tutti che i giornalisti sono solo uno specchio che riflette un'immagine. Con tutte le garanzie riconosciute dalla Costituzione ad ogni indagato, si puo' rompere lo specchio, ma non si risolve il problema”.