Bruciata l’auto di Menduni - Solidarietà enti di categoria
COMUNICATO CRONISTI, ASSOCIAZIONE E ORDINE LIGURI
Non è il primo tentativo di intimidazione contro il cronista del Secolo XIX
02 gennaio 2010, Genova - La notte del primo gennaio l’auto di Marco Menduni giornalista del Secolo XIX e' stata danneggiata dalle fiamme la cui origine appare sospetta. Sulla vicenda stanno indagando gli agenti della Digos. Menduni, esperto di cronaca nera e giudiziaria e che da una quindicina di anni si occupa di inchieste sulla citta', e' gia' stato fatto oggetto nei mesi e negli anni scorsi di numerosi atti intimidatori. La scorsa settimana alcuni volantini contro di lui erano stati rinvenuti nel centro storico genovese. L'altra sera la sua auto, parcheggiata in una strada di Sampierdarena, e' stata danneggiata dal fuoco. Il fatto che nessuna altra vettura parcheggiata nei pressi abbia subito danni ed alcuni particolari (un vetro infranto ed il cofano danneggiato) fanno supporre che si sia trattato di un attentato.
Sulla vicenda sono intervenuti con un comunicato il presidente dell'Ordine dei giornalisti della Liguria, Attilio Lugli, il segretario dell'Associazione ligure dei giornalisti-Fnsi, Marcello Zinola, e la presidente del Gruppo Cronisti Liguri, Alessandra Costante. ''E' un episodio gravissimo, senza precedenti negli ultimi anni - denunciano -. L'incendio dell'auto di Menduni non appare certo come un episodio fortuito e testimonia, purtroppo, come il fare cronaca risulti, a seconda delle parti interessate, spesso scomodo e rischioso. A Marco e al Secolo XIX una solidarieta' non formale e l'invito, anche se sappiamo che non ne ha bisogno, a proseguire come sempre nel suo lavoro. Il dissenso e la critica per il lavoro che noi svolgiamo sono legittimi e anche doverosi, la violenza e le intimidazioni no’’.
Il comunicato aggiunge che “dalle indagini speriamo possano emergere elementi utili per arrivare a chi ha colpito o cercato di colpire Marco Menduni, anche se quanto accaduto in altri episodi, contro varie testate genovesi con motivazioni politiche o da stadio, non ha mai visto l'identificazione di un solo responsabile di atti di intimidazione, lancio di bombe carta, affissione di striscioni minacciosi e insultanti''