BEPPE ALFANO RICORDATO DALL’UNIONE CRONISTI
Il vicepresidente nazionale dell’Unci a Barcellona Pozzo di Gotto (Messina) assieme ai familiari del cronista ucciso dalla mafia 26 anni fa
ZINGALES: “SI IMPEGNAVA CORAGGIOSAMENTE NELLA RICERCA DELLE VERITA' SCOMODE, CONSAPEVOLE DEI RISCHI CHE CIO' COMPORTAVA"
Nella foto: La vedova del giornalista Beppe Alfano, Mimma Barbaro, assieme al vice-presidente nazionale dell'Unci, Leone Zingales, a Barcellona nel giorno della commemorazione
Il giornalista Beppe Alfano, ucciso la sera dell’8 gennaio 1993, è stato ricordato oggi a Barcellona Pozzo di Gotto (Messina) con una cerimonia che si è svolta in via Guglielmo Marconi, luogo del vile assassinio. Alla commemorazione hanno partecipato il sindaco di Barcellona, Roberto Materia, il figlio e la vedova del giornalista assassinato dalla mafia, Fulvio Alfano e Mimma Barbaro, e funzionari e ufficiali della polizia di Stato, Arma dei carabinieri, Guardia di finanza, polizia municipale, polizia penitenziaria e Protezione civile. L’Unione nazionale cronisti italiani era rappresentata dal vicepresidente nazionale Leone Zingales.
Giornalista dalla schiena dritta, Alfano scriveva di intrecci tra mafia, massoneria e politica per il quotidiano "La Sicilia" denunciando abusi, inadempienze e sprechi nella pubblica amministrazione. Per la sua morte è stato condannato all'ergastolo il boss Giuseppe Gullotti ma sino ad oggi rimangono ignoti i veri mandanti dell'assassinio.
"Non era semplicemente un docente di scuola media superiore prestato al giornalismo – ha detto Zingales –. Il mestiere di giornalista lo svolgeva con passione e meticolosità e guardava con interesse al mondo dell’informazione in tutte le sue sfaccettature. Alfano si impegnava coraggiosamente nella ricerca delle verità scomode, consapevole dei rischi che ciò comportava. Verificava e puntualmente pubblicava le notizie che trovava nella città del Longano. In pochi gli sono stati vicini quando capì che il gioco si stava facendo duro. Ed anche ai familiari la solidarietà e la vicinanza, anche dal mondo dell’informazione, sono arrivate con qualche anno di ritardo. I cronisti italiani lo ricordano con affetto e orgoglio".
"Non ci stancheremo mai di ringraziare l’Unione cronisti – ha osservato Fulvio Alfano –. L’Unci è stata l’organizzazione dei giornalisti che ci è stata vicina più di ogni altra in questi anni. I cronisti ci hanno consegnato alla memoria di papà, proprio qui a Barcellona sei anni fa, nel corso di un convegno internazionale sulla lotta alla criminalità organizzata, il tesserino di cronista onorario. Per noi familiari quel gesto è stato un atto importante e mi piace ricordarlo ad ogni anniversario. E’ stato un atto d’affetto rivolto non solo ad un padre esemplare ma ad un giornalista a tutti gli effetti".
Il presidente del Gruppo siciliano dell'Unci, Andrea Tuttoilmondo, ha fatto pervenire il seguente messaggio: "Anche quest'anno si rinnova il sentimento di profonda riconoscenza per un cronista che ha fatto delle ricerca coscienziosa della verità il proprio credo, al punto da pagare con la sua stessa vita il senso di dovere e di giustizia".