QUOTIDIANI AUSTRALIANI SI AUTOCENSURANO IN NOME DELLA LIBERTA' DI STAMPA
(ANSA) - SYDNEY, 21 OTT - Protesta senza precedenti della stampa australiana: tutti i quotidiani di oggi sono usciti con una prima pagina quasi completamene censurata in un appello congiunto per una maggior libertà d’informazione nel Paese.
L’iniziativa segue i raid della polizia federale lo scorso giugno, in applicazione delle leggi di sicurezza nazionale, nell’abitazione di una giornalista della News Corp e nella sede dell’emittente pubblica nazionale Abc. Raid ordinati dalla giustizia per raccogliere documenti alla base di notizie imbarazzanti per il governo fatti trapelare da whistleblower.
I media rispondono così agli «attacchi contro il diritto dei giornalisti» di chiedere conto al governo della sue azioni e di dire la verità al pubblico.
L’alleanza delle grandi testate ha preso il via con il lancio ieri sera della campagna 'The Right to Know' (Il diritto a sapere), accompagnata da pubblicità radio e Tv a livello nazionale che chiede ai cittadini: «Quando il governo vi nasconde la verità, che cosa nasconde?». Nel primo caso la giornalista Annika Smethurst del Daily Telegraph aveva rivelato che il governo stava valutando piani segreti per permettere ai servizi segreti di spiare tutti gli australiani. L’Abc aveva invece trasmesso una serie di servizi utilizzando informazioni 'classified’sull'Afghanistan, che includevano prove di possibili crimini di guerra da parte di truppe speciali australiane.
La campagna 'The Right to Know' dei media chiede sei riforme, fra cui leggi per assicurare la libertà d’informazione, il diritto degli organi di informazione di impugnare un mandato utilizzato per un raid di polizia e una più forte protezione dei whistleblower del settore pubblico per assicurare che possano riferire su misfatti senza punizioni.